Da “Il Cittadino”, 14 maggio 2009

 

Sabato l'anteprima

Impara l'Arte posta in scena la vita del musicista Johnny Cash

Inconfondibile a cominciare dal timbro profondo e baritonale della voce, capace di attraversare stagioni, mode e stili musicali restando sempre fedele a se stesso , Johnny Cash (1932-2003) è una delle figure più importanti di sempre nell’ambito della musica popolare americana.

La compagnia Impara l'Arte gli ha dedicato la sua nuova fatica. S'intitola “Johnny Cash, una vita sul filo” e viene presentata in anteprima sabato presso il centro parrocchia Don Angelo Cazzaniga in via Muratori al quartiere Cederna. L'inizio è fissato alle 20.45. L'ingresso è libero finoa ad esaurimento dei posti a sedere.

“Amore, vita, morte, dannazione, salvezza e Dio – precisa l'autore e regista Bruno Montrasio – sono temi ricorrenti nella vita di questo straordinario musicista americano, una vita in cui ha raggiunto picchi ed è sprofondato negli abissi. Cash ha percorso i suoi anni con onestà e franchezza, ed è sempre stato disponibile ad ammettere le sue debolezze e i suoi errori. La sua storia è per moltri versi assimilabile a quella di tante altre persone: la vicenda di un uomo messo alla prova molte volte nella sua vita ma che cerca, nonostante tutto, di rimanere saldo nella sua fede sino alla fine. Spero con questo lavoro di teatro-canzone, attraverso il testo narrato e la riproposizione dal vivo di una parte del suto sterminato repertorio di essere riuscito a renderlo evidente”.

Si esibiscono sul palco Giovanni Longoni (voce narrante), Bruno Montrasio (voce e chitarra acustica), Andrea Denti (voce e chitarra elettrica), Riccardo Montafia (chitarra elettrica), Fabrizio Riva (basso elettrico), Davide Farina (batteria), Maristella Meani e Valentina Rosolen (cori).

Modesto Panizza

 

 

 

 


Da “Il Cittadino”, 21 maggio 2009

 

C'e' "Impara l'Arte"

Se il vaudeville incontra il dialetto

«Non sono in contrapposizione, anzi. Sono assolutamente complementari e si arricchiscono a vicenda».

Bruno Montrasio, autore e regista teatrale, ne e' convinto. Tenere vivo il dialetto e' fondamentale. Proporlo al pubblico in maniera leggera e divertente lo e' ancora di piu'. Farlo conoscere ai giovani, poi, é quasi un dovere.

Soprattutto in Brianza, dove il dialetto viene usato ancora con una certa frequenza. Montrasio e gli artisti di “Impara l’arte” sono pronti a perorare la causa con la loro nuova avventura sul palco. Lo faranno nell’ambito della “21esima Rassegna delle compagnie teatrali monzesi”: l’appuntamento e' alle 21 di sabato primo marzo quando calcheranno le scene del teatro Villoresi (piazza Carrobiolo) con “La sciura presidenta”, una «commedia brillante in lingua monzese in tre atti», come la definisce il regista. Lo spettacolo prende spunto da “La presidentessa”, classico del vaudeville composto ormai un secolo or sono dai francesi Maurice Hennequin e Pierre Vebert. Equivoci a ripetizione e battute serratissime sono presenti anche nella trasposizione di Montrasio, che ha collocato gli avvenimenti negli anni Cinquanta del Novecento in un piccolo paese di provincia piagato dall’immoralita'. Protagonista é Nanette, ballerina spregiudicata ma dal cuore tenero, che, cacciata dall’albergo dove alloggiava a causa di un decreto volto a porre freno ai facili costumi, finisce per farsi ospitare proprio dal presidente del tribunale che ha emanato la disposizione.

Visite inaspettate e scambi di identita' fanno il resto: irresistibile la girandola di equivoci che si verra' a creare e immancabile il lieto fine. “La sciura presidenta”, terza nuova produzione che la compagnia nata a Cederna mette in scena quest’anno, e' l’unico spettacolo in dialetto della rassegna teatrale. Per informazioni: tel. 039.284-7773, e-mail: ctm.info@libero.it. Biglietto: 10 euro..