El Resentin
Commedia dialettale in tre atti
Prima edizione
“El Resentin” rappresenta, a suo modo, una svolta.
E’ infatti il primo lavoro in dialetto proposta dalla nostra Compagnia in cui non compaiono le figure di Cesira, Ersilia, Gioan, dei pensionati, delle comari e di tutta la corte di poer crist che faceva da sfondo alle vicende della famiglia Colombo.
Una svolta in parte cercata, per il desiderio di viaggiare su nuove strade, ed in parte no.
Dopo il successo del “Curtil di poer crist” e la gustosa parentesi de “La RiCreazione”, sentivamo l’esigenza di mettere in scena un nuovo lavoro dialettale. Gli impegni professionali di Massimo rendevano impossibile una sua presenza costante durante la preparazione e le prove del testo e ciò non garantiva il solito buon risultato finale nel caso avessimo continuato coi testi di Cesira. Anche per questo abbiamo spostato l’attenzione su altri lavori che non avessero come protagonista la famiglia Colombo e su altri autori dialettali che non fossero Felice Musazzi, cercando oltretutto di mantenere quel clima di popolarità che aveva caratterizzato i precedenti testi in vernacolo.
Dopo un lungo lavoro di ricerca, la scelta è caduta su “El Resentin” di Roberto Zago.
Quest’ultimo ha al suo attivo una lunga lista di testi teatrali ed è sicuramente uno dei più noti ed apprezzati autori contemporanei di opere teatrali in dialetto milanese.
Il testo de “El Resentin” ci ha subito favorevolmente colpito sia per la sua ambientazione, sia per la tipologia dei personaggi, oltre che per il messaggio all’interno: fedeltà ai valori morali dell’amicizia, della famiglia, dell’onestà, della coerenza contro l’arroganza e la violenza dettati dall’avidità e dalla ricerca della ricchezza, anche con mezzi illeciti.
Un messaggio quanto mai attuale e che vorremmo vedere sempre più spesso vincitore.
Il lieto fine è sancito da un corale e catartico resentin, che dall’originario significato dei lavaggio del bucato, era già passato ad indicare il più specifico ripulire la tazzina del caffè con un liquore (gesto compiuto più volte all’interno della commedia) e poi, appunto, al più elevato risciacquo morale.
Personaggi e interpreti:
Gino Quiriletti |
Diego Ciracì |
Baldino Quiriletti |
Antonio Sala |
Pietro Quiriletti |
Robert Galimberti |
Maria Quiriletti |
Paola Rosa |
Fabio Quiriletti |
Davide Perini |
Monica Mencotti |
Laura Brivio |
Fusco Tellori |
Vincenzo Silvestri |
Regia |
Bruno Montrasio |
Assistenti di scena |
Gianni Furlan |
Scenografie |
Renzo Galbiati, Monica Galbiati, Danilo Bordin, Franca Redaelli |
Costumi |
Carlo Galbiati |
Trucco |
Rachele Villa, Donata Montrasio |
Tecnici audio e luci |
Alessandro Furlan, Dario Marini, Stefano Valsecchi, Christian Pizzetti
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Edizione 2019
Questa rappresentazione è un omaggio ad un grande uomo di teatro ed amico, quale è stato Roberto Zago.
Ambientata nella vineria “Port de mar”, zona ubicata nella periferia sud di Milano, agli inizi degli anni ’70, la storia parla di tre fratelli - Baldino, Pietro e Gino Quiriletti - alle soglie della pensione, che combattono con l’età che avanza e con un mondo in mutazione, il quale, dimenticando le proprie radici, va perdendo non solo il proprio passato ma anche i valori morali che sono alla base di una civile convivenza.
Sebbene a malincuore, i tre fratelli, insieme con Maria – moglie di Gino - decidono di metter in vendita la vineria e il terreno circostante, ai quali aspira Monica Mencotti, rappresentante di un’azienda di bevande gassate, simbolo del mondo che cambia.
A complicare la vicenda si aggiungono le conseguenze degli azzardati affari del giovane Fabio, figlio di Maria e di Gino, che attirano sulla vineria le losche mire del mafioso Fusco Tellori.
In questa commedia brillante venata di giallo, non poteva mancare una storia d’amore, sbocciata tra Pietro, desideroso di libertà e felicità, e la signora Mencotti vedova piacente e trafficona.
Dopo alcune divertenti peripezie si giunge al lieto fine con la sconfitta del siculo Fusco e dei suoi compari, con la partenza di Pietro e Monica per una romantica vacanza alle sospirate Canarie e con la salvezza della vineria, avviata ad un nuovo futuro. Il tutto sancito da un generale, corale e catartico RESENTIN, che dall’originario significato di lavaggio del bucato è passato ad indicare il più specifico ripulire la tazzina del caffè con la grappa e poi il più elevato e traslato risciacquo morale.
La commedia di Roberto Zago mantiene il proprio valore e la propria bellezza col passare degli anni, grazie ad una scrittura briosa e ad un contenuto intriso di valori che non mutano.
Personaggi ed interpreti
Pietro Quiriletti
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Robert Galimberti
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Baldino Quiriletti
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Enzo Pimazzoni
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Gino Quiriletti
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Diego Ciracì
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Maria (moglie di Gino)
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Anna Pennati
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Fabio (figlio di Gino e Maria)
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Riccardo Cerizza
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Monica Mencotti
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Laura Brivio
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Fusco Tellori
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Vincenzo Silvestri
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Regia
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Bruno Montrasio
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Tecnici audio e luci
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Lorenzo Confalonieri, Alessandro Furlan, Dario Marini, Stefano Valsecchi
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Trucco
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Rachele Citterio, Donata Galbiati
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