Rappresentazione del Passio

Edizione 1995

 

Il progetto di questa azione scenica sulla passione di Gesù frullava da tempo nelle nostre teste, ma si era sempre arrestato davanti ad alcuni ostacoli.
Il primo era di ordine reverenziale: come mettere in scena un evento così drammatico e, ancor più, fondamentale per la vita di noi cristiani, senza il rischio di banalizzarlo, rendendo così un pessimo servizio al dirompente messaggio della vittoria della vita sulla morte, di un Dio che si fa brutalmente ammazzare per redimere i nostri peccati?
Il secondo era di carattere pratico. La messa in scena di queste pagine evangeliche avrebbe richiesto un notevole numero di attori e, di conseguenza, una enorme mole di lavoro a livello costumistico-scenico. Avrebbe richiesto materiali che assolutamente non erano in nostro possesso. Così, considerate tali difficoltà, il progetto è rimasto nel cassetto per anni, sino a quando Carlo, il nostro costumista capo, tramite un collega di lavoro viene in contatto con una associazione di Romagnano Sesia, che da molti anni gestisce l’organizzazione di uno spettacolare evento in quel comune del Novarese, non lontano dal lago Maggiore: la messa in scena per le vie del paese della Passione del Signore. Una rappresentazione che si dipana per tre giorni e coinvolge un gran numero di protagonisti e comparse, richiamando spettatori da Piemonte e Lombardia.

Contattiamo il Presidente dell’Associazione, il quale con grande gentilezza ed estrema disponibilità, si mostra subito lieto di fornirci il materiale necessario alla nostra rappresentazione.

 Il primo passo – e che passo - era compiuto: i costumi erano una bellezza e soprattutto rispondevano alle nostre esigenze.

 Al resto ci avrebbe pensato Carlo con la sua bravura e la sua inventiva.La macchina si mette in moto ed il regista si mette all’opera per il testo, rileggendo attentamente i quattro evangeli, cercando di cogliere in ognuno gli aspetti che il singolo redattore meglio rimarca e ricucendo, in una sorta di collage, gli eventi primari che dall’entrata di Gesù con i discepoli nell’orto degli ulivi portano alla sua crocifissione e alla resurrezione.
La stessa attenzione richiedono luci e musiche: entrambe devono contribuire nel rendere appieno la drammaticità dell’evento.
Il risultato finale sarà estremamente positivo: la tensione, l’emozione generata dagli eventi narrati nei vangeli così ben interpretati e trasmessi dagli attori, è palpabile. IL lungo applauso finale ed i successivi complimenti da parte di tante persone sono un’ulteriore conferma che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto.

 


Personaggi e interpreti:

Gesù

Confalonieri Paolo

Maria

Rollo Patrizia

Pietro

Egidio Longoni

Giovanni

Passoni Diego

Apostoli

Scarpino Fabrizio, Modano Davide, Pulga Davide

Giuda

Pasini Gaetano

Sommo Sacerdote

Sala Antonio

Anziani Sinedrio

Ciracì Diego, Pimazzoni Enzo, Modano Augusto

Zeras

Campiotti Leonardo

Centurione

Longoni Matteo

Soldati Romani

Liccardo Franco, Bramati Marco, Morganti Massimiliano, Acerbi Marco

Ponzio Pilato

Tito Olcese

Simone di Cirene

Sanvito Marco

Maria di Magdala

Galvagno Romina

Maria di Cleofa

Di Luccio Elena

Ester

Montrasio Chiara

Rachele

Masper Moira

Popolo Giudeo

Galimberti Robert, Scarpino Fabrizio, Cesaroni Renato, Pirola Luigi, Citterio Andrea, Ronco Gabriele, Sala Luca, Sanvito Marco, Modano Davide, Pulga Claudio, Pasini Gaetano, Rosa Paola, Marini Milena, Manzoni Monica, Pina Deborah, Granchi Patrizia, Poschini Danila, Vailati Dina, Villa Laura, Gorio Rosa, Fumagalli Lella, Montrasio Paola, Montrasio Elisabetta, Confalonieri Elena, Giani Matteo, Micera Alessandro


Regia : Bruno Montrasio
musiche di: Ale Moller-Lena Willermark, Goran Bregovic, Anastasia, La Musgana,Officine Schwartz, Ensemble Kol Aviv, Anùna, Milladoiro

Audio e luci: Marini Dario, Furlan Alessandro, Pizzetti Christian, Migliavacca Matteo, Sala Alessandro
Scenografie: Monica Galbiati, Franca Redaelli.
Costumi: Carlo Galbiati
Grazie a Carlo, Renzo, Danilo, Alfredo e Giancarlo per il loro aiuto

Un particolare ringraziamento per la preziosa collaborazione a Monica Amprimo e Stefania De Maestri

 


 

Edizione 2016

 

"Gesù di Nazareth, passò facendo il bene e guarendo gli oppressi, perché Dio era con lui!” (Atti 10).

 

Pietro riassume così la vicenda di Gesù in terra di Palestina: una vicenda in cui, a causa delle sue parole e delle sue azioni conobbe la calunnia, gli insulti e infine la morte violenta riservata ai condannati giudicati maledetti da Dio e dalla legge. Appeso ad una croce, egli appare colpevole di aver dato un’immagine di Dio che contrastava con quella del potere “religioso” e “civile” del suo tempo e un’immagine dell’uomo che sembrava una minaccia per i dominatori di questo mondo.

Da duemila anni, la sua vicenda ha cambiato il corso della storia, si sia credenti o meno.

Per i cristiani, poi, la vicenda della passione, morte e resurrezione di Gesù è l’evento centrale su cui si fonda il loro credo, e che viene continuamente trasmessa e vissuta ogni domenica, e in particolare nel triduo pasquale.

La compagnia Impara l’Arte, insieme col Gruppo Famiglie della parrocchia Sacra Famiglia,  con questa rappresentazione vuol far rivivere gli ultimi, drammatici, avvenimenti terreni della vita di Gesù, dal suo arresto, al giudizio sommario del Sinedrio e di Pilato, alla morte in croce sino alla resurrezione, per rimarcare la grandezza di questo misterioso evento di salvezza.

 

 

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