Spus o fraa gh'è semper de tribulà

Considerato che il gioco iniziato con “Vuress ben...” aveva dato risultati tanto  positivi e graditi quanto inaspettati, in termini di consenso e g

radimento da parte del pubblico e di divertimento all’interno della Compagnia, ci siamo detti perché non riprovare?

L’impianto di massima di questo secondo lavoro rimane il medesimo: racconti tratti dalla fervida fantasia di Felice Musazzi, il quale a sua volta molto aveva attinto dal vivere quotidiano dei ceti popolari degli anni del dopoguerra, con protagonisti la famiglia Colombo e la sua corte di poveri cristi a cui si aggiungono personaggi nati dalla fantasia del regista Montrasio, ma comunque riferiti a vicende popolari.

Il titolo ed i contenuti della commedia alludono e si riferiscono alle vicende di tutti i giorni, spesso punteggiate da incomprensioni, dispiaceri, contrasti che, in modo assolutamente trasversale, accompagnano la vita di ognuno, senza distinzione di sesso, ceto, professione o vocazione.

L’importante è esserne consapevoli e non farne una tragedia ma piuttosto... riderci sopra, mutandoli in una commedia brillante.

In questo lavoro, cercando di rifarci il più possibile alle tradizioni popolari lombarde, il regista ha voluto introdurre una figura a lui cara, oggi quasi scomparsa: quella del cantastorie, fedele depositario di saggezza popolare e, a volte, voce fuori dal coro.

Anzi, in “Spus o Fraa...”  i cantastorie sono addirittura tre, che viaggiano di paese in paese, di villaggio in villaggio, portando il fardello delle proprie  fatiche ma anche arricchendosi di notizie ed avvenimenti che poi tradurranno in racconti e canzoni, in una sorta di telegiornale ante-litteram, sulla stranezza dei fatti della vita e, appunto, sul fatto che spesso e volentieri l’esistenza sia punteggiata di tribolazioni. E lo racconteranno ogni volta come meglio sanno fare: cantando e suonando canzoni tratte dal meraviglioso e ricco repertorio della canzone popolare italiana.

 

Personaggi e interpreti:

Gaetano Bruno Montrasio
Giuseppe Robert Galimberti
Luigi Davide Olcese
Cesira Massimo Galbiati
Ersilia Davide Perini
Gioan Alberto Pasina
Peppino Diego Ciraci
La suocera Germana Perini
Maria Giulia Deborah Pina
Maria Laura Paola Rosa
Gisella Francesca Angiolini
La nonna Danila Poschini
Madre Superiora Moira Masper
Suor Angelica Milena Marini
Suor Uga Laura Brivio
Suor Margherita Simona Merlo
Suor Cecilia Lella Fumagalli
Insegnante danza Diego Passoni
Bambine Andrea Brivio, Egidio Longoni,
Paolo Candurra, Claudio Merlo

 


 

Regia Bruno Montrasio
Assistenti di scena Gianni Furlan, Alberto Marini, Antonella Invernizzi, Gigi Perini
Scenografie Renzo Galbiati, Fabio Invernizzi, Monica Galbiati, Cristina Vecchato, Franca Redaelli
Costumi Carlo Galbiati, Pinuccia Fumagalli
Trucco Rachele Villa