Mai Inzigà la terza età

La commedia in tre atti “Mai stigà la tersa età" (titolo originale) dell’autore bresciano Memo Bortolozzi, adattata in dialetto monzese dal regista Bruno Montrasio,  è del 1989  ma presenta degli argomenti toccanti e di straordinaria attualità che ci invitano a riflettere, e viene esposta con una comicità frizzante, con allusioni e doppi sensi propri dell’esilarante repertorio di questo autore.

Dice il regista, Bruno Montrasio: questo testo mi è piaciuto perché oltre ad essere divertente, leggero e rocambolesco nel susseguirsi degli eventi, ci porta a riflettere su una realtà della vita con cui molti devono o dovranno confrontarsi, quando la gioventù lascerà posto ad una vecchiaia disincantata. Il lavoro contiene interessanti spunti di riflessione, quali il rapporto a volte difficile e pregiudiziale tra generazioni, la capacità di “sopravvivenza” di chi ne ha passate tante nella propria vita. 

La vicenda si svolge all'interno di una casa di riposo dove gli ospiti, pur consapevoli della propria condizione di persone anziane, abbandonate dai propri cari, "rottami della società" come loro si definiscono, cercano nella quotidianità una ragione di vita per sentirsi ancora giovani e vitali! La vita a volte è strana ed imprevedibile e infatti un susseguirsi di tumultuosi eventi farà si che questi vecchietti, per niente rimbambiti, diventino protagonisti di una rocambolesca vicenda e sappiano attraverso questa affermare la propria identità.                                     

 

 

 

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