Da “Il Cittadino”, 19 Marzo 2009

 

Dialetto vivo e apprezzato con Impara l'Arte

Mai inzigà la terzà età, Montrasio a segno

Bruno Montrasio ha giocato la carte vincente del dialetto. Sulla porta d'ingresso del San Carlo sabato sera si leggeva "tutto esaurito". E' piaciuta molto al pubblico la commedia di Memo Bortolozzi "Mai inzigà la terza età", nell'allestimento di Impara l'Arte, unico spettacolo in vernacolo presente alla Rassegna delle Compagnie teatrali monzesi.
Memo Bortolozzi è autore prolifico. Alcune sue commedie in dialetto bresciano sono state trasposte in altri contesti regionali.

"il Cittadino", articolo 19 Marzo 2009 - Mai inzigà la terza etàMontrasio, adattando il copione, è riuscito a trovare con successo parole e accenti tipici della realtà brianzola. L'allestimento, in tre atti, ha coinvolto un cast di tredici attori: sul palco si sono disinpegnati con naturalezza e gusto della battuta. Il testo, del 1989, affronta con gradevole comicità, non priva di spumti di riflessione, una tematica di scottamte attualità: la vita degli anziani nelle case di riposo, spesso trascurati, se non abbandonati dai parenti.

La vicenda racconta una giornata tipo, protagonisti Cecco (Antonio Sala), sua moglie Pina (Anna Pennati), Paolino (Enzo Pimazzoni), Franco (Vincenzo Silvestri) e Teresina (Anna Beretta). Le ore trascorrono nelle azioni e nei gesti più prevedibili, tra il refenorio, il soggiorno, la tv, le chiacchiere. La scenografia ricrea con dettaglio i luoghi deputati.

A volte l'azione - nel primo e nel secondo tempo - finisce per essere un po' statica attorno al tavolo. A movimentarla un po' l'arrivo di una troupe televisiva, con tanto di cameraman (Lorenzo Perego), di tecnico tv (Marco De Leo) e di un'intervistatrice (Laura Brivio).

Il loro intento, quello di documentare e divulgare la vita quotidiana degli "ospiti", si trasforma in un confronto serrato, dai tratti comici, tra la società di ieri e quella di oggi. Tra le ragioni di vita dell'una e dell'altra parte, senza trovarne una sintesi condivisibile.

A stemperare l'atmosfera, le incursioni della simpatica infermiera Lina (Eliana Manzo), del suo amico Bruno (Montrasio) che allieta la compagnia con la chitarra, la presenza di suor Gioia (Davide Perini), di un bancario amico di Cecco (Gigi Perini) e del nipote di Paolino (Lorenzo Conialonieri). II pezzo più irresistibile dello spettacolo arriva col terzo atto. Mentre la partita a poker incalza, individui sospetti si introducono nella casa di riposo.

E sono scintille di comicità e di furberie. In un finale (che non è certo da rivelare) in costante crescendo, i "vecchietti" dimostrano quanto valga l'esperienza e il saper vivere a questo mondo.

Applausi per tutti, a scena aperta e alla chiusura del sipario.

 

Modesto Panizza